La "Viola" dei Venti

Ciao ragazzi,che fate lì impalati? Entrate forza! Non in punta di mouse però! Accomodatevi pure sulle vostre tastiere, perché questo è il nostro blog. Nostro di chi? Ma di tutti Noi che non abbiamo paura di dire quello che pensiamo, raccontare i sogni, mostrare i sentimenti, affrontare le fife, gioire dei successi…insomma di chi non ha timore di vivere e poi condividere le esperienze, di qualunque natura esse siano. Perciò, un bel respiro, chiudete gli occhi, liberate la mente, aprite il cuore…


lunedì, gennaio 08, 2007

“Il tempo di un Semaforo”


Rallento e fermo l’auto al rosso di un semaforo.
C’è una quiete insolita e le strade sono deserte. Che serata strana.
Tutto questo caldo a gennaio poi!? C’è qualcosa che non và, che non torna!
Nemmeno le undici e sto gia rientrando a casa. “Di chi?” direbbe un mio amico.
Già, di chi?! Non la mia, e mi brucia.
Pensiamo ad altro…
…oggi non sono stato con la mia ragazza. Sempre meglio vedo! Ok, non pensiamo! Ma nella testa rimbalzano improvvise e confuse tante altre cose.
Gli ultimi mesi trascorsi...che casino! Me ne sono capitate di tutti i colori!
Forse troppe in così poco tempo. E quante ancora me ne dovranno accadere.
Prima o poi crollerò. Ho bisogno di pace.
Lo sguardo si fissa e si perde nel buio oltre i fari.
La pioggia picchietta sul parabrezza di questa provvidenziale vecchia auto grigia.
Le gocce arrivano giù compatte e s’infrangono sul vetro disegnando piccoli fiori dai petali irregolari che lentamente si toccano per finire in un abbraccio.
Una dentro l’altra. Una dopo l’altra.
Somigliano ai miei pensieri impazziti.
Una parola innesca una reazione a catena incontrollabile. Prende vita, nella mente, un gioco di scatole cinesi. Si aprono mille discorsi che si richiudono su se stessi. Problemi e soluzioni, figli della stessa genesi.
Enigmi chiari come il nero della notte. Risposte semplici come l’ignoto.
Timori e certezze, noia e divertimento, incoscienza e responsabilità, rabbia e pacatezza, affetto…calore…amore…amore…amore…improbabile, assurdo!
Difficile e complicato e spossante eppure indispensabile e bello ma non abbastanza per…
La pioggia si fa più intensa, spinge forte da sinistra e s’infila nello spiraglio che ho lasciato tra finestrino e montante e punge…come gli aghi di pino, d’estate, spinti dal vento. Colpisce il viso e gli occhi già lucidi, riportandomi al semaforo che nel mentre
è diventato verde, rosso ed ancora verde.
Ora la pioggia martella il tettuccio. Riparto piano come sono arrivato.
Venti minuti e finalmente sono a casa. “Di chi?” Lasciamo perdere…
Scendo dall’auto corro verso il portone. Cavolo non ho le chiavi!
Lo dicevo io che era una serata strana!

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